In un contesto dove la natura sembra essere l’unica vittima del mondo di oggi, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa del brand Dior, ha scelto di renderle omaggio con uno spettacolo straordinario che ha fatto da sfondo alla sua SS 2020 collection. INCLUSIVE GARDEN, questo il concetto alle spalle dei 164 alberi acquistati dalla maison per essere poi ripiantati a Parigi come protagonisti di alcuni progetti permanenti, nella speranza di fare un piccolo passo verso la lotta al climate change.
La bellezza della natura ha quindi fatto squadra, forse per la prima volta in maniera così esplicita, con quella della moda nella sua accezione più pura. Moda e natura sono infatti da sempre un binomio caro al brand e più in particolare a Catherine Dior, la Miss Dior sorella di Christian, la cui passione per le piante e fiori ha ispirato Maria Grazia in questo meraviglioso progetto.
Il set naturale e completamente riciclabile, realizzato in collaborazione con Coloco, ha dato vita a una sorta di labirinto tra cui hanno sfilato capi, come di consueto, meravigliosi. Il rimando alla natura è presente anche nella collezione, che di volta in volta passa dall’essere eterea e sofisticata ad assumere un tono più genderless e casual. La parola d’ordine è portabile e ciò che da subito salta all’occhio sono le palette scelte da Dior: uno spettacolo di colori neutri e trasparenze abbelliti da ricami floreali e luccicanti…ma non solo! Anche il tie-dye, grande protagonista della scorsa collezione firmata Maria Grazia Chiuri, viene riproposto ma questa volta con nuance più tenui mixando tonalità di colori pastello e cenere. I colori sono stati però comunque presenti attraverso alcuni capi che hanno fatto del rainbow, classy e mai azzardato, uno dei protagonisti di questa sfilata.
Per quanto riguarda i pattern, se l’inverno scorso era stato il tartan a dominare, quest’anno torna per le calde stagioni il pied de poule su base crema, il gessato in versione più concettuale e astratta e l’intramontabile floral, vero trademark della collezione. Il mood in generale è bucolico e a tratti boho, le forme sono sinuose ma non sensuali, la femminilità è data da volumi appena accennati modellati sulla silhouette con cinture sottilissime in vita e corde. A contrastare il mood generalmente unisex è il mini, che su minidress a grembiule e playsuit rende iper-femminile anche la più classica camicia da uomo azzurra.
Anche i set coordinati, vista la varietà delle stampe, sono stati coloro che hanno ridefinito i classici codici stilistici del brand. Ora in versione gessata, ora pied de poule e poi di nuovo tartan hanno fatto innamorare tutti i Dior affectionate. Attenzione però, l’allure da dea greca non è mancato nemmeno questa volta, grazie alla presenza di maxi dress dalle texture trasparenti e leggere abbinati a maxi coat e bomber jacket abbelliti di piume e ricami.
A smorzare il mood etereo sono stati gli accessori, come i safari boots nelle tinte del nero e khaki green. Diciamocelo, ultimi ma non per importanza sono stati proprio gli accessori a rappresentare alcune delle tendenze imperdibili delle prossime stagioni. Primo tra tutti il bucket hat che viene proposto per la Primavera/Estate 2020 nella versione paglia assieme al Baker Boy hat in cotone. Per quel che riguarda le borse sono l’iconica saddle e la shopper Dior Oblique ad essere state elette a vincitrici, in versione più dark nella nuance total black o più boho nelle tinte dell’écru e del rosa.