Il movimento Mod (abbreviazione di modernism, termine coniato inizialmente per definire i fan del modern jazz) è una subcultura giovanile nata in Inghilterra nei primissimi anni Sessanta. Questi ragazzi, principalmente figli della working class, si trovavano ad essere adolescenti in un periodo in cui iniziava il boom economico, sono stati pionieri dell’eccentricità, manifestando la loro individualità attraverso un look curato e innovativo, ascoltando musica alternativa come soul, ska, beat e rhythm and blues, abbellendo i loro scooter italiani con molte luci e specchietti e passando le loro notte a ballare nei club. Erano ossessionati dalla moda e dal culto edonistico dell’iper cool.
Tagli di capelli alla “new french line” copiati ai protagonisti del cinema francese di cui erano appassionati, abiti sartoriali dai tessuti appariscenti e dai tagli asciutti, polacchini, mocassini tipo college con frange o nappe e soprattutto il classico parka M51 sono alcune delle caratteristiche dell’outfit di un vero Mod. Le ragazze si vestivano in modo androgino anche se furono proprio loro ad abbracciare il trend della minigonna, che nacque proprio in quel periodo e diventò sempre più corta. Appena il movimento divenne più commerciale fu visto anche su alcune modelle: un esempio è Twiggy, la top che aiutò a diffonderlo anche al di fuori della cerchia londinese. Avete mai visto il film Quadrophenia? E’ un manifesto dell’inquietudine giovanile guidato dalla colonna sonora degli Who, e ha come protagonista il Mod duro e puro Jimmy.
Questa subcultura di ormai cinquanta anni fa è a suo modo molto attuale, anche se ormai oggi stupire sembra diventato una norma più che un’eccezione. Ci sono alcune vibrazioni Mod anche nelle immagini che abbiamo raccolto tra le sfilate della Primavera Estate 2016, che abbiamo mischiato a foto d’epoca nella nostra gallery: datele un’occhiata e prendete inspirazione, sicuramente alcuni di questi capi e accessori torneranno a essere protagonisti anche delle prossime stagioni.