Lo show Haute Couture A/W 2020 di Chanel è l’ulteriore conferma del talento di Virginie Viard, e fa definitivamente tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che tremavano per il futuro della maison dopo la scomparsa di Lagerfeld.
La volontà della Viard, in questa collezione, è quella di far capire che l’heritage di Chanel sarà preservato al 100%, e non per niente sceglie di ricreare, come setting per lo show, le corsie di un archivio.
Partiamo dai tessuti: immancabile il tweed, su abiti a motivo pied-de-poule con cintura bianca in vita, completi in rosa fluorescente con collo scultura, e sulle classiche little black jackets.
Le piume di Lemarié donano leggerezza alla gonna di un meraviglioso abito monospalla d’ispirazione anni Sessanta, spuntando da una piega della gonna bianca nella loro vivace sfumatura di rosa, oppure svolazzano da maniche di taffetà nero.
Infine, il sequin fa la sua apparizione su un completo viola e oro, o su dettagli e ricami sparsi su metri di tessuto.
La palette cromatica è ancora una volta quella classica della maison: colori molto neutri, come il nero e il bianco, il beige, l’argento e l’oro, con accenni vivaci di rosa intenso e arancione neon.
Inutile negare che Virginie Viard abbia saputo rendere onore all’eredità che le è stata consegnata anche nelle silhouette: spalle larghe, gonne strette, giochi di volumi e trasparenze con giacche rigide abbinate a gonne lunghe e svolazzanti.
L’inno alla modernità è racchiuso nell’abito da sposa indossato da Vittoria Ceretti: color cipria perlucente per pantaloni e blusa, su cui trionfa una vestaglia dai bordi in raso di seta completamente ricoperta di piume, disposte ordinatamente in file orizzontali.
Una sposa nell’era dei matrimoni segreti a Las Vegas, dove il sogno principesco è sostituito dall’originalità di un capo unico nel suo genere.
Per Chanel il sogno continua, e madame Viard porta avanti in maniera eccellente gli insegnamenti del suo maestro, il grande Karl Lagerfeld, e rende più che mai omaggio al mantra di Coco Chanel secondo cui ‘la moda passa, lo stile resta’.