Gli Oscar 2020 si sono appena conclusi e come ogni anno eccoci qui a fare il resoconto di ciò che è successo. First things firsts: parliamo di cinema. Non sono state certo una novità le premiazioni di quest’anno, tutto è andato come ci si aspettava e a trionfare sul red carpet del Dolby Theatre sono stati alcuni degli attori e dei film che più abbiamo amato quest’anno. L’Oscar come Migliore Attore Protagonista è andato a Joaquin Phoenix per la sua superba interpretazione di Joker nella pellicola di Todd Phillips, Laura Dern è invece stata premiata come Migliore Attrice Non Protagonista in Storia di un Matrimonio, surclassando la protagonista Scarlett Johansson che quest’anno aveva collezionato ben due candidature. Grandi rivelazioni invece due attori che abbiamo nel cuore: l’incredibile Renee Zellweger che ha conquistato l’oscar come Migliore Attrice Protagonista in Judy e, rullo di tamburi, Brad Pitt che ha finalmente vinto il suo primo Oscar come Migliore Attore Non Protagonista in Once Upon A Time in Hollywood.
Ma veniamo alla parte più temuta di ogni red carpet: le pagelle. I look degli Oscar, assieme a quelli del Met Gala, sono sempre i più attesi, ma quest’anno la parola d’ordine è stata purtroppo una: noia. Nessun Valentino eccentrico o Simon Rocha stravagante, le attrici hanno indossato le classiche mise che si indossano agli eventi mondani “per non sbagliare” optando tutte per delle palette tradizionali: bianco o nero. Ridare sacralità al cinema vestendosi in maniera fin troppo formale non è stato un intento andato a buon fine, si poteva osare di più con colori e forme, in un’occasione in cui la creatività è l’ago della bilancia. Bellissima Renee Zellweger nel suo abito Giorgio Armani a sirena, ma con una forma fisica ritrovata così perché non osare almeno con altre nuances? Stesso discorso vale per la giovanissima Margot Robbie che ha optato per un abito Chanel che sembra tutto tranne Chanel; vogliamo parlare di Charlize Theron? Anche lei ha partecipato al corteo dell’intramontabile nero, forse, più adeguato ai look maschili che a quelli femminili (se non per qualche eccezione). Anche gli uomini non hanno sfidato la moda con nessun look Gucci o Saint Laurent ma hanno optato per il più classico degli smoking con tratti di guizzi radical chic come il look Prada scelto da Timothée Chalamet.
A risollevare il funerale del fashion sul red carpet ci ha pensato il Vanity Fair After Party con almeno qualche look azzeccato, per cui le celebs hanno provato a osare di più, raggiunte da alcune delle fashion icons che abbiamo nel cuore. Hailey Bieber, straordinariamente senza il marito Justin, ha fatto il suo ingresso in un meraviglioso look Versace come a dimostrare che: nero si…but make it glam. Kim Kardashian e Kanye West potevano regalare emozioni e invece lui ha abbandonato la tuta (finalmente) per scegliere però un abito in pelle Alfred Dunhill discutibilmente adeguato; lei ha voluto darci nuovamente conferma del suo fisico a clessidra con un abito Alexander McQueen che non le ha reso esattamente giustizia. Per ogni look poco riuscito ce ne è però almeno uno wow: Charlize Theron si è ripresa dal red carpet con un abito Haute Couture Dior SS 20 che l’ha riportata ai tempi di J’Adore, mentre la nostra Chiara Ferragni ha smorzato i toni con un’ode alla primavera in un abito Philosophy by Lorenzo Serafini. Male Emily Ratajkowski: lo sappiamo che hai un addominale da urlo ma forse si poteva ambire a qualcosa di meglio che un completo da spiaggia, quanto meno per quel che riguarda il pattern. Ok Kylie Jenner in Ralph and Russo, clessidra as usual ma molto chic. Scarlett Johansson? Carina…ma per una bombshell così un Elie Saab o Zuhair Murad avrebbero fatto esclamare: wow! Ha seguito il consiglio invece Candice Swanepoel, che ha trionfato con il suo look Murad in palette ceruleo e contrasto di texture e forme sublime.