Fashion - September 18, 2018

Come nasce un’icona – Volume 13: Diane Von Furstenberg

Non è da tutti passare alla storia per aver inventato un abito iconico. Diane Von Furstenberg, con il suo wrap dress, ce l’ha fatta. La stilista belga naturalizzata statunitense, ex principessa ed ex stella dello Studio 54, con il suo abito a vestaglia ha insegnato alle donne a essere sexy e comode semplicemente con un dress in jersey. Un’icona della moda con alle spalle una storia incredibile da raccontare. Siete pronti per scoprire la storia di Diane Von Furstenberg?

 

Gli Anni Settanta: nasce il mitico wrap dress

Il mondo conosce Diane Von Furstenberg nel 1969, quando sposa il principe Egon, discendente di una nobile famiglia svizzera. Ma Diane, nata nel 1946 come Diane Simone Michelle Halfin, già prima di conoscere la ribalta internazionale a soli 24 anni, ha una storia importante da raccontare. Sua madre Lilian sopravvive all’Olocausto e la dà alla luce pochi mesi dopo aver vissuto sulla sua pelle un dramma incredibile. Negli anni, Diane racconterà che proprio sua madre le ha insegnato che: “La paura non è un’opzione”.


A 18 anni, mentre studia a Ginevra, incontra per la prima volta Egon Von Furstenberg, un vero principe azzurro. Un amore che cresce piano piano, soprattutto perché Diane non vuole rinunciare al sogno di diventare una vera business woman. Il mondo della moda le apre le porta a Parigi, dove inizia a collaborare con il fotografo Albert Koski, ma è Como a metterla alla prova: qui, infatti, impara l’arte del taglio e del disegno nella fabbrica di Angelo Ferretti.



Nel 1970, diventata principessa e mamma, Diane si trasferisce con Egon a New York. I principi Von Furstenberg diventano la coppia d’oro della nightlife dell’epoca. Sono i più invidiati dello Studio 54 e diventano cari amici di Andy Warhol (che, tra l’altro, firmerà per Diane uno dei suoi iconici ritratti). Nella Grande Mela, capisce che è giunto il momento di fare il grande salto: convince Ferretti a produrre alcuni abiti da lei disegnati, per venderli ai buyer di New York. In poco tempo, tutte le boutique della città vogliono gli abiti DVF. Cosa li rende così speciali? Sono in jersey, facile da tagliare e perfetti su qualsiasi fisicità, e sono a portafoglio. A restare ammaliata dal wrap dress è niente meno che Diana Vreeland, la potente direttrice di Vogue America dell’epoca.



Dopo il 1973, anno in cui si separa dal principe Egon, la stilista prosegue la sua carriera nella moda a New York, diventando, grazie ai suoi abiti, simbolo di empowerment e indipendenza. “Feel like a woman, wear a dress!”: è questo il suo motto, che invita le donne a riscoprire la propria sensualità e femminilità anche nel mondo del lavoro. Nel 1976, dopo aver venduto oltre un milione di wrap dress, conquista la copertina di Newsweek, che la definisce “la donna più vendibile dopo Coco Chanel“.




Gli anni Ottanta e Novanta: nuovi business e un come back

Sulla scia dei successi degli Anni Settanta, Diane Von Furstenberg decide di trasferirsi a Parigi e dare vita a nuovi business. In questi anni, la moda lascia spazio a nuove avventure imprenditoriali, come la casa editrice in lingua francese Salvy o diverse linee di cosmetici e di home design. Ma il suo primo amore non tarda a rientrare nella sua vita. Nel 1992 il canale di televendite Qvc la convince a lanciare una linea di abiti in seta in esclusiva sotto l’etichetta Silk Assets. In poche ore, la collezione va sold out. In quattro anni, tanto sarà la durata della partnership, DVF porterà nelle casse di Qvc circa 40 milioni di dollari di vendite.


Il successo di questa collaborazione la convince a rilanciare il suo marchio. È il 1997 quando, dal suo nuovo studio nel Meatpacking District, che la stilista riconquista la ribalta della Grande Mela, scommettendo tutto sul suo iconico wrap dress. Le sue clienti diventano le figlie di quelle donne che, negli Anni Settanta, a loro volta avevano scelto il wrap dress come simbolo di emancipazione e bellezza. A rappresentare lo stile DVF amato dalle nuove generazioni sono le it girl dei primi anni Duemila, come Paris Hilton.


Gli Anni Duemila: DVF guida della moda americana

A trent’anni dal debutto del wrap dress, Diane Von Furstenberg continua a incantare il fashion system con il suo messaggio di intraprendenza, bellezza e forza tutta al femminile. Il suo è più di uno stile, è una vera filosofia di vita. Per il suo contributo alla moda il CFDA, la Camera della moda americana, nel 2005 la premia con il prestigioso Lifetime Achievement Award e nel 2006 la elegge presidente. Alla sua attività a sostegno dei giovani designer americani, la stilista continua a macinare successi con il suo marchio: nel 2012 firma una collezione kidswear per Gap e una linea denim per Current/Elliott, mentre nel 2014 porta in passerella i Google Glass.





Chi rappresenta i valori di indipendenza, femminilità ed empowerment che Diane ha sempre sostenuto? La risposta è davvero facile: la nostra Chiara Ferragni! Durante l’ultima New York Fashion Week, la nostra fashion icon per eccellenza ha avuto l’onore di trascorrere qualche ora con la designer nel suo iconico headquarter. Chissà se vedremo questo incontro nel documentario che la nostra Chiara sta girando!

 

 

Lasciatevi ispirare dallo stile DVF! Vi basta dare un’occhiata alla nostra gallery e alle Stories sul profilo Instagram di The Blonde Salad!











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