Inciampare in poesie urbane o quotes appese ai muri è una attività, ultimamente, praticata su Instagram a livello agonistico. Il divario concreto che allontana da ormai un anno le persone, è corrisposto, per fortuna, ad una tendenza all’essere sempre più vicini e connessi, anche metaforicamente, sui social. Ci si fa forza a vicenda e si mette in piazza online la versione più pura, vera e fragile di sé…su Instagram direbbero “Thank you for loving me when I didn’t feel lovable”. A voler colmare questo divario sono per primi i brand fashion, che cercano di riavvicinarsi al proprio pubblico non con capi e accessori di tendenza, ma con il cuore. Pierpaolo Piccioli per Valentino ha fatto proprio questo, grazie alla collaborazione con Koreen Odiney fondatrice di We’re Not Really Strangers.
Gli iconici post di We’re Not Really Strangers, fatti di cartelli stradali con messaggi di autostima o di carte che recitano poesie urbane, sono diventate oggetto di una liaison artistica atta a diffondere un messaggio universale che potremmo sintetizzare con “ It’s okay to not be okay”. Inciampare, commettere errori, rialzarsi è imprescindibilmente umano per tutti e non fa di noi immeritevoli di amore, questo Valentino vuole dire al suo pubblico in un momento così diverso.
Il reel dove viene srotolata la frase “Thank you for loving me when I didn’t feel lovable”, come anticipavamo prima, è tra i più condivisi del web, insieme al vero protagonista di questa collaborazione: un gioco di 25 carte che sembrano indovinelli, pensate per instaurare un dialogo profondo e intimo tra i partecipanti. Un ripristino dell’autenticità delle relazioni umane, che ha dato vita a questo Valentino Box che promette di essere un sold out. Il card game è disponibile a partire da questa settimana in una selezionata rete di boutique Valentino in tutto il mondo.
Koreen Odiney, sembra quindi, aver trovato la chiave di comunicazione per un dialogo sincero e amato dal popolo del web, ma di chi si tratta?
Fondatrice di We’re Not Really Strangers, l’account da più di 3 milioni di followers, Koreen è una ragazza israeliana di 25 anni cresciuta a Los Angeles. Da teenager racconta di aver sofferto di ansia e depressione, e questo la portava spesso a porgere domande a sua madre, che però, rispondeva in ebraico. Così iniziò a porgere le sue domande ad amici, insegnanti e infine sconosciuti. A 21 anni Koreen inizia la sua carriera come fotoreporter e modella a Los Angeles, e in uno dei suoi viaggi a New York inizia a conversare con uno sconosciuto a Central Park, che alla della conversazione la congeda con un “We’re Not Really Strangers!” Da qui nasce l’idea di Koreen di creare un account Instagram con le domande che tormentavano la sua anima, sperando fungessero da connessione per tutti. E la sua intuizione era corretta, la pagina in pochissimo tempo ha creato un vero e proprio mondo di appassionati, al punto da voler assumere uno stile iconico: stampare le quotes su cartellini rossi lucidi da condividere. I cartellini, oggi, sono diventati il primo gioco di carte al mondo mirato ad approfondire le relazioni tra le persone.