Sono finiti i tempi in cui la moda serviva semplicemente per rendere più attraenti le persone. Fare arte per il gusto di fare arte è sicuramente bello, ma adesso questo tipo di opere le troverete al massimo in un museo, perché nelle strade delle capitali della moda le fashioniste stanno usando i loro vestiti per lanciare messaggi politici e sociali. Perché se è vero che lo stile è importante, è altrettanto vero che quando si sceglie un outfit non si dovrebbe ignorare il messaggio che trasmettiamo con quello che abbiamo addosso.
DOVREMMO ESSERE TUTTI FEMMINISTI
Questa stagione, chi ha dato il via al trend di lanciare messaggi politici da passerella è stata Maria Grazia Chiuri con la sfilata Primavera Estate 2017 che ha disegnato per Dior: la sua T-shirt We All Should Be Feminist è stata applaudita da tutti ed è già un capo cult per le appassionate di moda: la maglietta con la frase della scrittrice Chimanda Ngozi Adichie è stato il capo più instagrammato della settimana della couture parigina e siamo sicuri che la vedremo addosso a tante anche durante questo mese di sfilate.
DIO(R)EVOLUTION
Le magliette con gli slogan politici e soprattutto femministi sono andati immediatamenti sold out su Asos e Etsy e a quanto pare sono diventati un must anche nelle collezioni, a guardare gli ultimi show newyorkesi (Prabal Gurung su tutti, ma non solo). E quando le donne per strada e quelle in passerella marciano indossando gli stessi slogan, succede qualcosa di speciale: ci ricordiamo di chi siamo e di chi potremmo essere se le regole di questo mondo non fossero ancora dettate da una società maschilista. E ci rendiamo conto di cosa possiamo fare se uniamo le nostre forze.
NON RESTEREMO IN SILENZIO
Instagram è inondato di scatti di influencer che indossano magliette con questi slogan, e Chiara è stata una delle prime a indossare quella di Dior, seguita a ruota da Natalie Portman e Rihanna, che scelta per la Women’s March di Los Angeles. Bella Hadid ha chiuso lo show di Prabal Gurung con la T-shirt THE FUTURE IS FEMALE, una frase ripresa dalle femministe degli anni Settanta che era già diventata un must have quando qualche anno fa Cara Delevigne aveva indossato quella disegnata da OtherWild, che a sua volta era un rifacimento di quella venduta da Labyris Books, la prima libreria per donne newyorkese, nel 1975. E anche marchi come Zadig et Voltaire hanno aderito al manifesto con la loro T-shirt GIRLS CAN DO ANYTHING.
IL FUTURO È DONNA
Sembra quindi che la protesta che Karl Lagerfeld aveva immaginato per Chanel nel 2014 sia diventata realtà: la differenza è che i messaggi non sono più su dei cartelloni, ma sono sugli abiti. Siamo pronti a unirci al coro.
https://www.instagram.com/p/BQduIQJDd0n/?taken-by=_dilone