Il 20 marzo scorso, al Museo di Storia Naturale della Danimarca, Jonathan Yeo ha inaugurato una sua personale, che si terrà fino al 30 di giugno. Tra le opere esposte ve ne sono alcune che hanno come soggetto la modella e attrice Cara Delevigne, ritratta in un modo in cui non l’abbiamo mai vista prima. L’artista infatti ha incontrato Cara, una vera icona nell’era dei social media, ed è rimasto particolarmente colpito non solo dalla sua attitude, ma anche dalla sua simpatia e dalla sua capacità di cambiare espressione in un nanosecondo, che ha voluto celebrare in una serie di quadri. Cara ovviamente non è stata la prima modella a diventare la musa di un artista.
Alice Ernestine Prin, meglio conosciuta come Kiki de Montparnasse, è stata un simbolo della Parigi super liberale degli anni Venti. Come modella ha posato per pittori, fotografi e scultori: da Chaim Soutine a Alexander Calder, da Jean Cocteau al compagno Man Ray. Anch’essa è stata pittrice, scrittrice e attrice. Più recentemente, Kate Moss è stata ritratta da tanti tra cui Chuck Close, Lucian Freud e Alex Katz. Quest’ultimo ha detto di lei: «il fatto che lei sia una ragazza davvero comune la rende straordinaria». Il napoletano Francesco Clemente, poi, ha ritratto diverse top model con un tocco decisamente cubista: il risultato è sensazionale.
Che effetto vi fanno le modelle viste sotto un’altra luce, immortalate in un contesto diverso dai soliti social media o servizi di moda? Non è forse uno sconvolgere il nostro sistema e uno spronarci ad aprire un po’ di più la nostra mente? Albert Einstein diceva che la creatività è contagiosa e va trasmessa. Noi siamo assolutamente d’accordo e crediamo che sia davvero bello guardare il mondo attraverso il punto di vista più poetico di qualcuno, soffermarci a osservare qualcosa in un modo straordinario in una realtà, quella di oggi, in cui regna l’istante, il veloce e l’omologazione.