L’annuncio di una maison di moda guidata da Bad Girl Riri è arrivato come un fulmine a ciel sereno nella industry. Il nuovo brand del gruppo LVMH è aleggiato nell’aria per settimane creando una sorta di tensione radioattiva che ci ha spinto a fantasticare e a chiederci, fino all’ultimo, cosa si sarebbe inventata Rihanna. La risposta è arrivata ieri con l’anteprima del pop-up store parigino che verrà aperto al pubblico il 24 maggio.
Ad accompagnare il tutto, la video campaign della prima collezione. Chi si aspettava un marchio misto couture e street style è stato accontentato: c’è l’anima urban che la fa da padrone, costruita sullo scheletro della moda rap anni Novanta con denim jacket e camice oversize.
Chi invece sperava in un tocco di extravaganza sulla scia delle Notes on Camp è rimasto deluso: pochi colori vivaci, condensati in un accenno di rosa confetto e poi immersi in un pastone neutro, e nessun dettaglio over the top che catturi l’attenzione.
Sicuramente, il brand costituisce un unicum nella storia di LVMH, gruppo che si contraddistingue per un’estetica elitaria e un design sempre e comunque concettuale, e che ancora non si era del tutto lanciata nel mondo del citywear.
C’è però da dire che Rihanna si trova di fronte a dei competitors, che sono tanti, forse troppi: dentro Fenty si scorge Virgil Abloh con le prime collezioni di Off-White, un pizzico di Balenciaga nelle proporzioni giocate su contrasti tra long e short, large e stretch, con qualche accenno di Vetements. Insomma, Rihanna ha fatto riferimento a un’idea di fashion condivisa da molti designer: ha puntato sul cavallo vincente della vestibilità invece che giocare sull’originalità.
È ancora troppo presto per poter capire quale piega prenderanno gli abiti di Fenty, e l’attesa continua fino al 29 maggio, data dell’apertura dell’e-commerce in cui verrà anche svelato il range di prezzo della linea. Resta il fatto che il brand è molto competitivo, non solo in termini di vendite (anche qui trainate da un altro cavallo vincente: la firma di Rihanna) ma per ora, ci si può limitare a un mood Miranda Priestly: street style, per il brand di Rihanna? Avanguardia pura.