Autodidatta per naturale attitudine, creativo per vocazione e digital per evoluzione: conosciamo meglio il designer del brand Peech, Amedeo Piccione:
TBS: Caro Amedeo, la passione per la moda è stata da sempre alla base del tuo percorso creativo, quando e perché ha iniziato ad appassionarti? Qual è il tuo rapporto con questo universo ?
AMEDEO: Sin da bambino, dall’età di 10 anni, nel 2000, ho cominciato a collezionare riviste di moda. Ho comprato per 8 anni (fino ai miei 18, prima di trasferirmi a Milano) diversi numeri di è Sono stati i miei libri su cui studiare in una parte del sud della Sicilia dove la moda la potevi apprendere dalle pagine patinate dei giornali che arrivavano da Milano e cosi, da quegli anni apprendevo da un mondo che era così lontano e che oggi mi circonda e nel quale vivo.
Mi appassionavo alla lettura delle interviste degli stilisti, guardavo tutte le loro collezioni, disegnavo figurini e abiti, seguendo i cicli della moda. Le forme di Dolce & Gabbana, gli abiti ricamati di Roberto Cavalli, gli accessori in bambù di Tom Ford per Gucci, gli intrecci di Gianfranco Ferrè.
La moda per me è sempre stata parte di una storia meravigliosa fitta di ricordi, immagini iconiche e creatività .
Oggi, quando mi ritrovo a lavorare su un nuovo progetto, parto sempre dalla ricerca fotografica legata al passato, a ciò che ho “studiato” e ricordo e dalle forti reference che nutrono le ispirazioni di molti stilisti . I miei moodbord hanno sempre una foto di Kate Moss o adv di Prada che mixo a visioni mie personali di un mondo a colori.
TBS: Illustrator e Photoshop non sono stati solo i mezzi attraverso i quali hai iniziato a raccontare il tuo mondo, ma anche gli strumenti che hanno trasformato il tuo bagaglio artistico da manuale a digitale. Perché questo cambio di rotta? A cosa ha dato vita questo nuovo orizzonte digitale?
AMEDEO: Il mio percorso di studi mi ha educato a disegnare a mano libera, dipingendo e colorando su supporti di qualsiasi genere. Dai 18 anni in poi ho dovuto, per motivi di lavoro e praticità, trascurare i fogli di carta che rimangono la mia passione. Disegnare in maniera digitale è molto più semplice e veloce rispetto al disegno manuale, mi permette di fare mille prove colore, infinite forme e disegni ottimizzando i tempi in un mondo che corre alla velocità della luce. Oggi tutto è digitalizzato, social, tecnologico. Anche un semplice schizzo, un figurino, un rendering, si fa in pochissimo tempo e in questa maniera oggi lavoro anche io così.
TBS: Nel 2016 hai dato vita a PEECH, travolgendo in modo letteralmente enigmatico il concetto di accessorio. Da dove è arrivata l’ispirazione per creare bijou e piccola pelletteria basandoti su quelli che hai definito “REBUS a libera interpretazione”?
https://www.instagram.com/p/BgnogcQFEdD/
AMEDEO: Nel 2016 avevo bisogno di racchiudere tutte le mie capacità creative in un unico progetto. Ho cominciato a disegnare delle medaglie, che non a caso, sono simboli di dedizione e vittoria. Ho disegnato degli elementi che per me hanno sempre avuto un significato e li ho mescolati insieme. Sono nati così i miei rebus. Semplici e colorati, che ho applicato su collane, bracciali, anelli interamente realizzati a mano. Una prima espressione del mio brand che mi ha dato la possibilità di creare un “fantastico rompicapo” a libera interpretazione, la mia creatività! Non uno ma tanti messaggi per raccontare e raccontarmi attraverso dei quadri che urlano PEECH come espressione di me!
TBS: La tua ultima collezione SS19 ha il nome di “Racconti Indiani”, è legato in qualche modo a delle tue esperienze personali? Quali sono i killer products di questa prossima stagione?
https://www.instagram.com/p/BnqfAlPlMuE/
AMEDEO: Mi piace leggere e non solo di moda. La lettura mi apre la mente facendomi guardare da una finestra diversa il mio mondo. L’ispirazione di questa ultima collezione SS19 è nata dopo la lettura di ” Racconti Indiani” un libro di Stèphane Mallarmè. Lo scrittore non andò mai in India, ma riuscì a raccontare in poche pagine l’essenza del viaggio avvincente di un’amica. Allo stesso modo, io non sono stato questo Paese, ma ho voluto fare lo stesso esercizio mallarmiano, chiudendo gli occhi e immaginando di essere li per poter trascrivere nelle mie grafiche quei paesaggi che ora vivono sui miei capi.
Ho scelto l’India perchè è un paese che mi affascina da un punto di vista cromatico e decorativo; gli accostamenti spontanei dei colori, la ricerca del dettaglio, la preziosità dei ricami artigianali, tra ondate infinite di sapori, odori e sfumature speziate.
Ho sintetizzato questo mio “racconto indiano” in 10 stampe differenti e coloratissime che poi ho fatto vivere su diversi modelli della collezione tra cui camicie, top, gonne, mini abiti. Il mio pezzo preferito è la gonna a pieghe in seta con disegno INDIAN DREAM.
https://www.instagram.com/p/BnqgkdHgpMC/
TBS: Il tuo animo poliedrico ti ha portato spesso a reinventarti e sperimentare, quali sono i progetti che vorresti realizzare in futuro?
AMEDEO: Ho avuto la fortuna di cominciare a 18 anni a lavorare nella moda lavorando in uno studio di consulenza. Non ho fatto l’università come la maggior parte dei miei coetanei. Penso sia stato un bene. Non sarei mai riuscito a fare tante cose se avessi rispettato le scadenze di un esame universitario o il compito di gruppo…
Ho avuto l’opportunità di mettermi alla prova giorno dopo giorno e di esprimere la mia creatività su svariati progetti: collezioni, loghi, packaging, allestimenti, grafiche, stampe per tessuti e pelletteria, modellistica, art direcion di video, shooting…
Il mio progetto futuro è Peech, è un sogno realizzato e che sta percorrendo una crescita molto importante. Un progetto al quale dedico tantissimo tempo, che spero possa ingrandirsi con naturalezza ed entusiasmo, come una macchia di acquerello su una bellissima carta.